Da Luisa Spagnoli a Mary Quant, ecco le 10 invenzioni delle donne che hanno cambiato il mondo.

Dai Baci Perugina alla Barbie passando per oggetti di uso comune e prevalentemente maschile come la sega circolare e il tergicristallo: il genio femminile non ha confine e negli anni ha dato vita a creazioni diventate anche miti dell’immaginario collettivo

Dalla scienza alla tecnologia, passando per il cibo e l’intrattenimento. Sono tanti e variegati i modi in cui le donne hanno lasciato un’impronta indelebile creando oggetti d’uso comune ma anche veri e propri miti che hanno radunato attorno a loro milioni di appassionati. Non solo, il genio visionario femminile è riuscito anche a dare risposte ai bisogni pratici anche degli uomini, inventando manufatti tipicamente utili per il lavoro maschile come la sega circolare e il tergicristallo. Ecco le 10 donne che hanno accompagnato e migliorato la vita di tutti noi.

Luisa Spagnoli è l’imprenditrice italiana a cui si deve l’invenzione di Baci Perugina negli anni ’20 del 1900. Inizialmente sono nati come modo per poter riutilizzare la nocciola e il cioccolato: il risultato fu un cioccolatino dalla forma irregolare che era più simile ad un pugno. Infatti per questo venne denominato “cazzotto”. Fu Giovanni Buitoni che decise di cambiarne il nome e fu così che il “cazzotto” lasciò il posto a un Bacio. I celebri bigliettini all’interno della carta del cioccolato hanno rappresentato una vera e propria rivoluzione: leggenda vuole che i messaggi presenti all’interno del celebre cioccolatino fossero messi per comunicare con il proprio amante.

E’ quanto emerge da uno studio condotto da Found! Story Engagement Factory attraverso un monitoraggio su oltre 100 fonti fra testate, magazine, portali, blog e community lifestyle internazionali, per sondare quali siano le dieci donne che hanno influenzato il modo di vivere attraverso le loro invenzioni.

L’americana Marion Donovan ha inventato negli anni ’50 i pannolini. I primi modelli erano fatti di nylon utilizzati per i paracadute e con bottoni metallici. Sfortunatamente non riuscì a trovare un centro disposto a produrre la sua invenzione ma successivamente riuscì a vendere il prodotto alla Saks Fifth Avenue due anni dopo la sua invenzione ed i brevetti furono venduti per un milione di dollari.

Lizzie Magie, al secolo Elizabeth Magie Phillips, è la famosa game designer ideatrice del gioco da tavolo “Monopoly”. Inizialmente l’invenzione era stata attribuita ad un uomo, ma soltanto recentemente si è scoperto che il gioco da tavolo è stato ideato nel 1903 sotto il nome di “The Landlord Games”. Pensato per un uso didattico, poiché si voleva dimostrare come con il tempo i ricchi diventavano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri, divenne ben presto uno dei giochi da tavolo più popolari di sempre.

A Bette Nesmith Graham tutti dobbiamo l’invenzione del bianchetto nel 1951. In un mondo dove a farla da padrone era la macchina da scrivere e non il Pc, coprire un errore di battitura costava tempo, rovinava il foglio e, nel peggiore dei casi, costringeva alla riscrittura dell’intero testo. L’invenzione ha rivoluzionato il mondo della scrittura permettendo, di non cancellare l’errore con la penna, ma di coprirlo tramite questa sostanza, rendendo illeggibile la parola precedente e riscrivendo sopra lo spazio.

Mary Anderson inventò nel 1905 i tergicristalli. Durante un’uscita con il suo compagno notò come molte macchine, in caso di pioggia, si fermavano frequentemente per pulire il vetro, poiché era impossibile procedere. Quest’operazione costava tempo ed era pericolosa perché molti automobilisti la effettuavano durante la marcia del veicolo, portando il braccio fuori. Tale invenzione ha permesso di viaggiare in sicurezza facendo ridurre notevolmente il numero di incidenti per cattiva visione della strada.

A rivoluzionare il modo di lavare i piatti fu Josephine Cochrane. A lei infatti si deve l’invenzione della lavastoviglie nel 1886, frutto della volontà di accelerare e risparmiare tempo nel lavaggio di posate e bicchieri, nonostante avesse del personale adibito a farlo. Curiosamente lei non era un’inventrice di professione poiché amava passare il tempo tra cocktail e cene sociali.

Tabitha Babbitt nell’800 constatò quanto il lavoro degli uomini per la segatura degli alberi era inefficiente a causa degli attrezzi utilizzati poco ergonomici. Così decise di costruire una sega circolare, alimentata inizialmente a pedale. Questo permise di essere più efficienti e più veloci nella produzione di legna. Purtroppo per l’inventrice, non le fu permesso di brevettare quanto inventato.

Alla fantasia di Ruth Handler si deve la bambola più famosa di sempre: Barbie. In un’epoca, come quella della fine degli anni ’50, dove le bambole erano figure di neonati, Barbie rivoluziona il concetto di gioco stesso poiché rappresenta una persona adulta. Infatti l’inventrice notò come i bambini facessero interpretare ruoli da grandi anche alle bambole dall’aspetto puerile. Non solo, Barbie è anche la prima bambola snodabile e con un completo set di oggettistica, dai vestiti alle case vacanze, completamente dedicato a lei. Oggi vengono vendute tre Barbie al secondo nel mondo.

Il reggiseno nacque da un’idea della scrittrice newyorchese Caresse Crosby, meglio conosciuta come Mary Phelps Jacob. Nell’epoca dove a farla da padrone era il corsetto fatto con ossa di balena, si rese conto che era necessario un modello diverso che permettesse maggiore flessibilità, minor peso e minori problemi strutturali. Infatti il corsetto costringeva ad una compressione della cassa toracica che poteva arrecare seri problemi di salute. Nel 1914 riuscì ad ottenere il brevetto per la sua invenzione che ha rivoluzionato il mondo dell’abbigliamento per sempre.

Il mondo della moda è stato ridisegnato nel 1962 anche dalla minigonna, opera di Mary Quant. Inizialmente il capo d’abbigliamento era sbeffeggiato dalla Londra nobile e borghese poiché ritenuto volgare, con il passare del tempo diventa simbolo di una generazione anticonformista, al pari dei capelli lunghi negli uomini, ispirati dai Beatles. La minigonna rappresenta il punto di rottura con le regole che obbligavano le donne a non scoprire le gambe in pubblico. Oggi è simbolo di libertà, anticonformismo e affermazione del proprio essere.