La mia giornata ideale

Cosa fareste in una giornata ideale con tutto pagato e vi fosse dato il teletrasporto?

Lo chiedeva l’altra sera il Veec a Radio Deejay (che per me è sempre una fonte inesauribile di spunti). Ci ho pensato un po’: la mia giornata ideale dipende dal periodo dell’anno. Tipo, in queste settimane, che siamo alle prese con il rientro, personalmente ho voglia di rinnovare l’home design (il mobilio!).

Per cui attualmente passerei l’intera la giornata – o buona porte di essa – all’Ikea a testare la libreria Billy piuttosto che i tappeti (a pelo lungo) ÅDUM o RASKMÖLLE (fatto a mano), o il  LUDDE (in pelle di pecora) o ancora il KOLDBY (in pelle di mucca), a sniffare come una tossica le candeline profumate BRÄCKA (sì, fanno un po’ lumino dei cimiteri, in effetti).

Per non parlare di quel magic moment in cui entri negli appartamenti ricostruiti in 40 o 30 mq, che hanno il pregio di farti sentire subito una disturbata con problemi di ordine (mentale e anche casalingo) ma nel contempo hai gli occhi a cuore perché, novella Alice nel Pese delle Meraviglie, scopri tutti i trucchetti salvaspazio.

Nella mia giornata all’Ikea mi spiaggerei su tutti i divani per provarli e poi concludere che non ci siamo (sì, sono carini, ma manca il poggiatesta o sono fuori misura rispetto allo spazio dove voglio piazzarli, o hanno una fodera non lavabile che si sporca subito). Poi il rito di mettere qualcosa in quelle megabuste gialle (che si possono comprare anche alla cassa, però sono blu, comunque ci sta di tutto). Dicevamo qualcosa: il portariviste SPONTAN o la lampada FORSÅ piuttosto che l’annaffiatoio  BITTERGURKA, oppure ancora le fatidiche candeline (alla cannella). Insomma tutte cose che at home diventeranno dei ciapapuer.

Però,  la mia vera passione non sono cucine, soggiorni e stanze da letto, ma gli spazi per l’home office: così accoglienti, ordinati (pensi al tuo ufficio e ti senti, ancora,  una poraccia casinista), così rasserenanti e rassicuranti (qui non sembra di lavorare e qui non ti arriveranno mai e poi mai mail con brutte notizie da clienti e commercialista).

Poi, alla fine del giro, farei ancora un salto al bistrot per comprare la latta dei biscotti allo zenzero.

Dopo tre-quattro uscirei, sfranta. Però felice, anche perchè sarebbe tutto pagato.

Quel che resta del giorno (ideale): a casa a dormire. Sotto la copertina VÄGMĂLLA.

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