Mala educazione civica (che speriamo migliori nel 2018)

In questa sarabanda esagerata di auguri, che giungono da ogni luogo & ogni lago, che auspicano uno sfavillante 2018 ricco di belle novità, ci sono invece ancora le solite, piccole, meschinerie quotidiane. Lo so, di solito evito di parlare di disabilità, ma, cavolo, quando è troppo è troppo. In un mondo in cui non possiamo fare niente per rinchiudere i pazzi che vogliono scatenare la guerra atomica e/o altre cose che quotidianamente i tiggi ci propinano, tipo le stragi, qualcosa di utile e concreto possiamo farlo.

Tipo non parcheggiare nei posti riservati ai disabili. Tipo non farlo in modalità furbetti del quartierino, fregando il parcheggio sotto gli occhi del disabile stesso, scendendo poi dalla macchina con la faccia da impuniti evitando lo sguardo di chi avrebbe diritto a quel posto. e infine, come non bastasse, augurarmi buon anno come sfottò.

Io questa volta non ci ho pensato mezzo secondo e ho chiamato la sicurezza del supermercato (uno nota catena, facciamo il nome: Esselunga), perché stufa di non trovare mai il parcheggio disabili libero.

Ecco, magari non ci pensate, perchè va tutto bene e perché state bene (beati voi), avete fretta e dovete fare una commissione veloce. Però, ripeto, in un mondo in cui ormai abbiamo ben rare occasioni di essere utili agli altri, un gesto  di rispetto, anche verso la città in cui si vive – si può fare.

Per cui, auguri a tutti per il 2018: io, senza tanti voli pindarici,  mi auguro veramente che la coscienza civica e l’educazione nel nuovo anno facciano – anche piccoli – progressi.

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