Love boat

Alla fine degli anni ’70 in Versilia si narravano le meraviglie del Nabila di Adnan Khashoggi, che era  stato varato ai cantieri Benetti di Viareggio. In particolare tutti favoleggiava sui rubinetti in oro massiccio di quello che allora era lo yacht più lussuoso e grande del mondo.

Giusto un tantinello superato nel 2017 da A, disegnato da Philippe Starck per il magnate bielorusso del carbone Andrey Melnichenko: oggi –  sulla stessa spiaggia, stesso mare e un po’ di anni dopo lo yacht  saudita, questa specie di incrociatore – monster da 450 milioni di euro, lungo 143 metri e con tre alberi di quasi 100 metri ciascuno, è stato il soggetto più fotografato e postato. A ha trionfato anche sulla ‘barchetta’ di Abramovic che giusto qualche anno fa aveva gettato l’ancora di fronte al pontile del Forte. Una quisquilia, al confronto.

Essendo una nostalgica, sono andata a vedere che fine ha fatto il Nabila. Guess what? a fine anni ’80 l’aveva comprato un palazzinaro di nome Trump in piena ascesa, ribattezzando la barca ‘Trump Princess’. Poi The Donald la vendette quasi subito perché il relax lo rendeva un tantinello nervoso (ipse dixit).E, essendo una nostalgica, mi sono anche scaricata tutta la prima serie delle puntate di Love Boat, sigla originale compresa (la trovate su You Tube, ovvio). Anche se il finale di questo post è espresso meglio dalla sigla italiana: ‘Mare, profumo di mare….’ di Little Tony, con i faccioni del capitano Stubing, di Doc e di Gopher sullo sfondo, in dissolvenza.

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