Whatsapp, o della funzione sociale dei gruppi

L’argomento –trend topic del momento sono i compiti a casa assegnati dagli insegnanti ai ragazzi: problema contro cui si scagliano i genitori dei pargoli, riuniti nei gruppi Whatsapp delle classi.

Di solito i suddetti gruppi servono a organizzare pizzate di fine anno, feste pomeridiane di compleanno (‘Carla le torte salate le fai tu?’), a darsi il buondì fra colleghe genitrici (‘Buongiorno mamme!’, con tanto di appuntamento per il cappuccino quotidiano dopo aver accompagnato i figli a scuola.

Ecco, questo per esemplificare a cosa servono i gruppi su Wa. A fare community, anzi tribù. E come per le tribù, anche di gruppi whatsappiani ce n’è  di ogni tipo e categoria: quello dei vecchi compagni di liceo, quelli dei club di lettura, quelli del calcetto, quello per scambiarsi informazioni sulle offerte della settimana al Carrefour, quello del circolo dell’uncinetto, quello dei compagni di classe per passarsi la versione di greco o latino, quello dei colleghi in azienda.

Trovo fastidiosissimo l’essere inserita, a mia insaputa peraltro, in un gruppo: perché ti trovi tuo malgrado costretta a dover seguire la conversazione sulla timeline  e ad un certo punto sbatteresti la testa contro il muro perché esci pazza/o: ti sei distratta un attimo (nel frattempo magari dovresti anche lavorare) e non capisci più niente.  Oltretutto, ti arrivano, soprattutto il mattino e la sera, inquietanti messaggi di immotivato ottimismo (‘Buongiorno a tuttiiiiii! Ciaoneeeeee!!!!’, ‘Notte!!!! Sogni d’oro!!!!’) e giù di faccine, cuoricini, stelline, manine. Cuoricini a chi? Per dire, io i cuoricini li mando, ma solo a colei/colui col quale  ho confidenza, non alla qualunque.

Però alla fine una funzione di utilità sociale i gruppi Wa ce l’hanno, e anche importante: se lanci un SOS nella tua chat di amiche in qualsiasi momento del giorno/notte e su qualsiasi tema (dalla calza smagliata alla fine della storia più importante della tua vita), qualcuna ti risponde. Sempre. E magari ti manda pure faccine e cuoricini, ma tu stai subito meglio, come ti avessero fatto una minestrina calda in vena. Le amiche di salvataggio adesso le trovi su Whatsapp.

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