No Groenlandia, no party

Avete sentito l’ultima su Trump, no?  Che ha fatto entrare di brutto la Groenlandia fra i tormentoni di quest’estate. Sì, la Groenlandia: quel nonnulla di terre e ghiacci che si estende per 2.175.600 km  (di cui 1.833.900 ricoperti di ghiaccio). E’ andata in pratica così: dato che ormai era già un bel pò che The Donald non faceva casino sui giornali di mezzo mondo, ecco che allora il multimilionario ha pensato ‘Perchè non comprarsi la Groenlandia?’. Non fa una grinza, America First.

Piccolo particolare: la Groenlandia non è esattamente terra di nessuno, anzi. Fa parte della Danimarca. Ora, l’aplomb dei nordeuropei è riconosciuto, per cui, una volta reso pubblico il Donald – volere con il solito tweed, invece di incazzarsi (e avrebbero avuto ragione), i danesi si sono limitati ad ad un netto e dignitoso ‘Not for Sale della Prima Ministra Mette Frederiksen, mentre l’ex premier danese, Lars Lokke Rasmussen, ha ironizzato su Twitter: “Dev’essere un pesce d’aprile, ma totalmente fuori tempo”. E Trump come mi reagisce? Prima sta zitto zitto, poi però dopo due giorni colpo di scena: annulla la visita di Stato in Danimarca, che doveva tenersi inizio settembre, e in un tweet dichiara la sciagurata Mette – rea di aver risposto in modo molto saggio ed equilibrato «la Groenlandia non è danese. Appartiene a se stessa (essendo un territorio autonomo, ndr). Spero fortemente che questa proposta non sia intesa in maniera seria»), una”nasty woman” (cattiva, malevola, praticamente una megera), aggiungendo sempre via tweet: “Non è stato carino rifiutare così… avrebbe potuto semplicemente dire di no.Non sta parlando con me ma con gli Stati Uniti d’America”.

Ecco, dispettuccio fatto! No Groenlandia, no party (la regina Margharete II ha detto che era già persino pronto il red carpet).

Comunque. Asilo Mariuccia is nothing, alla faccia dei ghiacciai (della Groenlandia appunto) che si stanno sciogliendo alla velocità record di 10 miliardi di tonnellate d’acqua in un solo giorno. Mentre l’Amazzonica muore tre le fiamme. All’umanità questi dispettucci costano.