Smartphone addicted? Urge il detox digitale

La prossima domenica è Pasqua. Avete fatto le pulizie? Ormai siete esperte, e sapete che, per il cambio armadi e per ordinare scartoffie, scatole e scarpe, va usato il metodo di Marie Kondo (implacabile ed infallibile), facendo un decluttering insieme materiale e mentale. Però non limitatevi a questo: approfittatene per fare un detox digitale.

Come si fa? Semplicemente andate offline. Cioè: spegnete lo smartphone di sabato pomeriggio (il sabato mattina no, ci sono troppe commissioni da fare) e un’intera domenica, e riaccendetelo solo il lunedì mattina. Subito scoprirete di essere anche voi social – dipendenti: vi sentirete spersi al pensiero di non poter controllare se ci sono nuovi messaggi whatsapp o like su Facebook. Fate come l’Alfieri (“Volli, fortissimamente volli”): resistete e legatevi ad una sedia, e dopo tre orette comincerete ad apprezzare la mancanza di musichette e suoni vari di notifiche, calerà l’ansia di dover controllare continuamente il cellulare e di rispondere a mail o messaggini come se non ci fosse un domani. Risultato: in generale, declutterete cassetti e cassetti del cervello. Finalmente rialzerete testa e sguardo e rivedrete il mondo intorno a voi. Migliorerà l’udito, perché risponderete subito e a tono a figli/mariti/fidanzati/amiche senza pronunciare più quell’odiosissimo “Ehhhhh?”. Ci saranno anche miglioramenti estetici tutt’altro che trascurabili: migliorerà la postura, che sarà petto in fuori e  spalle dritte (e non più curve, tipiche di chi cammina digitando), si affinerà l’ovale, poiché quell’incipiente doppiomento da testa e collo chini sullo schermo dello smartphone. Migliorerà lo sguardo: non avrete più gli occhi rossi (e soprattutto non sembrerete più ebeti).

Posologia: diciamo che, dopo questo trattamento d’urto, è consigliabile sconnettersi un’ora almeno in pausa pranzo e dopo le 20.30 ogni giorno.

Se non vi dovessero bastare le motivazioni affettive/familiari/estetiche di  cui sopra, diciamo che, oltre a riacquistare autonomia di pensiero e beneducazione (visto che sui social tutti si sentono autorizzati a dire e a postare tutto), vi sgancerete e non farete più parte di quel 72% di italiani che, secondo l’OMS, controllano lo smartphone 80 volte al giorno. Fate altro: leggete, fate una passeggiata, datevi alla cucina o all’uncinetto. Soprattutto parlate e chiacchierate con gli amici realmente, vis à vis. Parafrasando Totò: siamo uomini o digitali?

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