Drusilla Donna Alfa

 

Scrivo di sabato pomeriggio, dunque la finale di Sanremo non c’è ancora stata: e non sto scrivendo per commentare i risultati, ma per dire che secondo me il/la vincitore/trice (non solo morale, ma assolouto/a) c’è già ed è Drusilla Foer. La conoscevo già, ovviamente, ma vederla così padrona del palco, e di un palco difficile come quello di dell’Ariston, così giusta, così puntuale, così ironica, così elegante e mai volgare, con un’aria così severa ma così affettuosa – con Michele Bravi e con Massimo Ranieri, ma anche con lo stesso Amadeus- è stato davvero un bel momento (e non è vero che c’è stato uno scambio di frecciate con Iva Zanicchi, andatevi a rivedere il video). Io sovrappongo sempre l’immagine di Drusilla a quella di Meryl Streep – Miranda direttore/a di Runway (aka Vogue) ne “Il Diavolo veste Prada”: in qualche modo Drusilla e Miranda si assomigliano: non solo per il look (grey power + oufit stilosissimi), ma anche per quel piglio sicuro che non ammette repliche. E poi sono entrambe personaggi creati da attori: Miranda dalla Streep, Drusilla dal bravissimo Gianluca Gori. Cioè da un uomo. Cavolo. Drusilla è un uomo, l’ho realizzato all’improvviso, rimanendoci anche piuttosto male, alla fine di un ragionamento con me stessa in cui mi stavo dicendo che Drusilla sarebbe proprio l’amica che vorrei al mio fianco per darmi coraggio per combattere le mie battaglie quotidiane, per ridere insieme alle cene, per fare shopping insieme, andare a teatro e nei musei e ascoltare i suoi giudizi tranchantes; e che rappresenta anche il modello di donna che vorrei essere, sicura di sé e indifferente al giudizio degli altri, leggera ma al contempo profonda, comprensiva di tutte le debolezze, intelligente e acuta, dissacrante ma con garbo. Ma lei è un uomo, o meglio è un personaggio creato da un uomo. Vabbè, ho deciso, la vorrei accanto ugualmente, e chisseneimporta. e ciao. Anzi, Ciao Ciao. Rimane solo, sottilmente inquietante, il pensiero che esprime oggi su La Stampa Elena Loewental: il fatto che la miglior rappresentante delle donne co – conduttrici a Sanremo sia un uomo, la dice lunghissima sulla strada che ancora tutte e tutti, ambosessi – di ogni genere – dobbiamo ancora percorrere: quel miglio verde che ci aiuterebbe a fare il salto culturale di cui la società ha bisogno, ora più che mai.