Il catalogo Ikea è morto.

Viva il catalogo Ikea!

 

Bon. Fine di un’epoca. Dovrete mettere altre riviste ‘da meditazione’ in bagno, oppure nel portariviste del living. I cataloghi Ikea dovranno trovare rimpiazzi anche nelle sale d’attesa dei medici, commercialisti, avvocati….

D’altronde, con la crisi della carta stampata da una parte, la svolta ecologista ed ambientale, la crisi economica da pandemia, c’era da aspettarselo.

Il catalogo Ikea non verrà più stampato: l’ultimo numero è stato quello di agosto 2020, dobbiamo farcene una ragione.

Dagli headquarter svedesi dicono che “è stata una decisione sofferta, uno stato di fatto segnato da un processo naturale da quando l’utilizzo dei media e i comportamenti dei clienti sono cambiati”. Beh vabbè, la digitalizzazione e l’aumento degli acquisti online del 45% hanno fatto il resto. Ma aspettare dopo la pandemia magari? Aveva iniziato a pubblicarlo nel 1951 il fondatore stesso di Ikea, Ingvar Kamprad. Il catalogo nacque 7 anni prima dell’apertura del primo negozio Ikea, e con le sue 285 mila copie servirono a Kamprad a far conoscere la sua attività di vendita per corrispondenza. Nel 2016 la pubblicazione era arrivata a 200 milioni di copie stampate in 52 Paesi del mondo, una roba che forse neanche la Bibbia.

Comunque. Vuoi mettere il digitare sulla tastiera con l’abitudine tranquillizzante  di sfogliare quelle pagine, e ritrovare vecchi amici come la libreria Billy, la lampada Sgrûunt o la sedia Sedien? Ma perché così all’improvviso? Che già di brutte notizie che ci vengono buttate direttamente addosso ne abbiamo a migliaia? Insomma, perché brutalizzarci così, noi che grazie al catalogo abbiamo sognato di rifare la camera da letto, ridare l’atmosfera perduta al living, rinnovare l’ingresso; noi che alla domenica mattina ci recavamo fisicamente all’Ikea, per acquistare alla fine solo una candela allo zenzero, prima dell’uscita prendere anche una latta di biscotti e una volta fuori commentare con l’amica – complice “sì sì, torniamo in settimana che c’è meno gente così vedo meglio le misure di quel divano che mi piacerebbe proprio in salotto al posto di quello puzolente che abbiamo ora, dove si sdraiano cane e marito”. Consultare il catalogo online non sarà la stessa cosa, e lo sapete benissimo, signori dell’Ikea. Continuare a sfogliare quelle pagine sarebbe stato un modo per rassicurarci e consolarci. Per fare ai vostri clienti una coccola. Perché non basta una polpetta Köttbullar.

 

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