On the Road (again)

 

Fase uno, fase due e fase seconda ondata… siete pronti ad impastare di nuovo?

Questa volta ci si mette anche Luca Argentero come si vede dalla foto (con la farina Molino Casillo). Anche lui alla fine ha capito che di questi tempi fare il Doc, pure se smemorato e dal sorriso irresistibile, si rischia veramente…

Se invece siete in vena di investire quei due soldini (cosa che mi sembra particolarmente indicata di questi tempi di crisi economica) potreste comprarvi un’isola privata. No, davvero, so che ultimamente gli agenti immobiliari di isole private hanno lavorato come i pazzi e pare che le richieste siano aumentate tantissimo. E chi non vorrebbe starsene su un isola covid free solo con il suo congiunto lontano dalla pazza folla, di questi tempi? Interessa, volete sapere i prezzi? Variano: si va dai 68 milioni di dollari per l’isola più economica ai 160 milioni di dollari per quella top di gamma. Ovviamente il prezzo di 68 milioni di dollari si riferisce all’isola più sgalfia, che in realtà sgalfia non è, solo che fa sempre freddo perché si trova al nord del Canada, in Nuova Scozia, mentre invece l’isola più cara si trova in Thailandia, vicino a Phuket. Si chiama Rangyai Island. Astenersi middle class.

Invece per tutti noi che in questi mesi strani rimaniamo nelle nostre città a fare auto – lockdown e distanziamento sociale, vi segnalo un sito che si chiama #vestitidiottimismo, che raccoglie interviste a persone che per lavoro o per naturale predisposizione l’ottimismo ce l’hanno nel DNA. Ecco, vi suggerisco di leggere tutte le interviste pubblicate e di prendere un po’ di ottimismo da ciascun intervistato per avere il coraggio di essere umano, come canta Marco Mengoni, cioè di contagiare gli altri di ottimismo, proprio come se fosse un virus, ma stavolta buono. Dai che ci riusciamo.

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