#Tuttegiuperterra: osare per rialzarsi e non essere tappezzeria. Mai

Maggio 2007. “Che strano, queste gambe rigide”, avevo pensato, uscendo da un ristorante a New York. Questo è stato l’esatto momento in cui mi sono accorta che qualcosa non andava, lo ricordo come un flashback molto nitido.

Tornata a Torino, la città in cui vivo, faccio per la prima volta una visita da un medico specializzato in neurologia. Mi ricordo l’atteggiamento gelido con cui mi chiede: “ma non aveva mai pensato di farsi visitare da un neurologo? Perché? In che senso?
Comunque non ho una risposta chiara, solo ipotesi nebulose, ma in compenso mi vengono prescritti un sacco di esami: elettromiografia, potenziali evocati…. Inizio a non camminare bene: dapprima penso che succeda quando gli altri mi osservano (e io devo attraversare una stanza, o la strada). Il che inizia a complicare la mia vita sociale, lavorativa e personale: mi sento sempre più insicura anche in situazioni del tutto normali.

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