Siamo agli sgoccioli

 

 

Ragazzi (e mi sto rivolgendo alla fascia 16 – 18), ricordate i gavettoni a giugno, all’uscita l’ultimo giorno di scuola? Con tanto di radio a palla che sparava Senza pagare di Fedez & J – Ax. E le ormai classiche abluzioni nella fontana di Piazza Castello (o in ogni altra fontana di qualsiasi altra città)? Ecco, ripigliatevi, perché è fine agosto e fra poco le porte della vostra scuola/liceo/istituto/università si riapriranno.

E no, no, no, non voglio fare la sadica – bacchettona, ma anzi è per dire che quando al mattino scendo in spiaggia mi spiace veramente vedere voi, fanciulle in fiore, con tanto di libro di versioni, dizionario e quaderno; oppure scorgere, al pomeriggio quando vado via, invece dei quattro amici fancazzisti al bar, due ragazzi che si ripetono, con aria sconsolata, che e=mc al quadrato . Davvero, non mi fa bene al cuore. Anzi: ho un ricordo molto vivo (e brutto) di me bambina/ragazzina/studentessa universitaria che passavo ore a studiare e poi a preparare esami sotto l’ombrellone. Mai e poi mai tornerei a quei tempi (anche se sarebbe un ringiovanimento più che significativo, ma che barba che noia). Perciò ragazzi vi capisco, ho visto cose. Detto questo, mi permetto di darvi un consiglio molto schietto: fatevi furbi. Cioè, possibile che fra un selfie e l’altro, una foto postata su Instagram e un commento su Facebook, vi siate ridotti all’ultimo? Non potevate decidere di fare, che so, due equazioni e una versione al giorno? Ma i vostri genitori (la mia generazione,quelli che avevano la vostra età negli anni Ottanta) non vi hanno insegnato niente? Dunque, peraltro, genitori – della scrivente coetanei: è colpa vostra. Popolo di mamme urlatrici e mugugnanti, con l’incubo del primo colloquio autunnale con la prof di lettere o di mate.Che, senza tanti valzer di parole, vi spiattellerà la vera verità: vostro figlio/a non è affatto male, solo che (un classico) non si applica, e almeno in estate poteva portarsi avanti, signora mia.

E voi ragazzi, nei prossimi mesi pensate a queste mamme (e papà) che si faranno in quattro per portarvi a scuola – calcio – nuoto – tennis – danza – karate – palestra. Stavolta fatevi furbi davvero, e pensate che, facendo respirare loro, respirerete anche voi. Cioè: studiando.

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