Settembre, o dell’interregno

Seee vabbè. Siamo stati braverrimi a non farci schiacciare dal rientro dalle ferie, a non fare la solita lista autopunitiva dei buoni propositi, a cercare le cose più divertenti e scacciapensieri da fare durante il lungo inverno, almeno una volta a settimana.

Però, come al solito, ‘il mondo’ ci mette lo zampino e soprattutto il suo carico da 90. Per dire: tutta l’estate abbiamo cantato, anzi urlato a squarciagola “che chance la luna piena, amore e capoeira…”, oppure, mandando un vocale da dieci minuti,  “ma quanto è p…questa felicità, che dura un minuto ma che botta ti dà”.

Adesso, invece, sotto con le canzoni d’autunno: lente, sofisticate ma lamentose, tristi. Da parole come “l’aria che sa di sale e tutti ci vogliamo baciare” i The Giornalisti sono passati a “sarà un altro giorno passato nel letto, con la bottiglia dell’acqua e il telefono stretto” (che è la massima manifestazione della depressione). E che dire della nuova di Malyka Ayane, che bella è bella ma scandisce “tieni i sogni nei capelli, nel cassetto i miei difetti”. E via così, in un escalation che ci porterà, più malinconici che mai, dritti al Natale. Al cinema poi non ne parliamo: è uscito il film (bellissimo) di Luca Guadagnino, il remake di Suspiria di Dario Argento…e poi il biopic (comunque bellissimo, ma purtroppo il fatto è vero) su Stefano Cucchi.  Insomma, ce stanno a massacrà. Come fare il cambio di stagione restando realmente indenni?

Per esempio, in Svezia, al netto delle polpette dell’Ikea con marmellata di mirtilli, festeggiano la fine dell’estate godendosela a tavola: con la Kräftskiva o Festa dei Gamberi. Si mangiano i gamberi di fiume, e contro i primi freddi si bevono svariati bicchierini di snap, la tradizionale acquavite svedese aromatizzata all’aneto, al ginepro, a bacche e frutti (e se non ci credete provate la  Kraftskiva dinner, da Björk Swedish Brasserie a Milano). Qui da noi ci si abbrutisce con sagre varie, dalla porchetta, al pesce, al ranocchio, al raviolo, alla lumaca, alla trippa…con tanto di palco in mezzo ai tavoli (anzi, alle tavole foderate di plastica) per improbabili orchestrine che invogliano i presenti (o meglio, gli anziani) al ballo del palchetto. E tutti che ci stringiamo nella felpa o nel golfino, qualcuno già pantaloni lunghi, altri ancora con sandali e pantaloncini: sì perché ad aumentare il carico di tristezza c’è anche il fatto che in questo interregno fra estate e autunno ci si veste male, perché non si sa mai che tempo farà e abbiniamo random t-shirt di cotone pesante con gonne leggere , golfini di lana sottile con bermuda, sneakers con jeans troppo lunghi per quelle scarpe.

Che consiglio posso darvi per non abbattervi e per non intristirvi quando prendete l’aperitivo e alla sette e mezza è già buio?

a) investite del tempo pensando agli abbinamenti carini che potete fare con cose che avete nell’armadio, magari mai messe perché o troppo caldo o troppo freddo

b) fatevi una playlist con canzoni allegre da cantare in macchina a tutto volume – no matter what, anche vecchie o tamarre, basta che vi piacciano

c) accettata di partecipare solo a cene o ad aperitivi al chiuso: eviterete di prendere freddo e di notare quanto le giornate si sono accorciate

d) RESISTETE! FRA DUE/TRE SETTIMANE TUTTI QUESTI STRANGE DAYS SARANNO FINITI! Intanto programmatevi seriamente e metodicamente tutte le serie che volete vedere su Netflix e che vi vedrete sul divano con la copertina, da ottobre in poi.