Digital Quarantena

 

Ragazzi che fatica sti giorni! Che sono già molto complicati e faticosi di per sé, e il peggio è che non sappiamo quando finiranno. Infatti, diciamoci la verità: vi eravate messi l’animo in pace pensando di passare la giornata stravaccati sul divano o a fare tranquillamente il vostro smart working, ciondolando il resto del tempo. Invece l’agenda è zeppa come non mai: ci alziamo la mattina presto e si inizia subito con gli aggiornamenti e i corsi online per non rimanere indietro: ci sono esperti (o sedicenti tali) che ti spiegano come far ripartire i tuoi clienti e a potenziare i tuoi talenti, anzi a fare dei tuoi talenti nascosti e fino ad oggi trascurati il tuo nuovo lavoro; poi c’è l’appuntamento alle 15:30 in videochat per il caffè con le amiche, segue un po’ di home fitness in skype con il trainer, naturalmente poi alle sei c’è il flash mob dal balcone con la canzone del giorno, segue all’ ora dell’aperitivo lo streaming live del corso di degustazione sul vino, infine c’è la  cena sociale, ovvero si mangia insieme agli amici ma ognuno a casa sua e collegati sempre in video chiamata. Poi finalmente si va a dormire. Non so voi, io non ho mai avuto una giornata così piena e così social, che ci costringe all’interno delle quattro mura di casa ad sempre essere tiratissimi vestitissimi truccatissimi, insomma tutti ben apparecchiati. Perché comunque ti chiamano con la video call e mica vuoi farti vedere orrenda/ orrendo, con la tuta e informe e la barba lunga o pallida senza un velo di fondotinta. Già che ci siamo anzi, vorrei parlare dell’esatto contrario: cioè di quelli che passano la giornata in pigiama, condizione tristissima che peraltro è anche estremamente antigienica e autodistruttiva, perché a vedersi tutto il giorno così si schiatta di depressione dopo 36 ore. Bon. Comunque, se volete stare in pigiama state. Il tema vero è che noi abbiamo il privilegio di vivere la prima quarantena social della storia dell’umanità. Cioè il nostro isolamento non è un vero isolamento. Ci possiamo chiamare, ci possiamo vedere, possiamo studiare e lavorare e fare anche tour virtuali di musei in tutto il mondo. In più il valore aggiunto, inimmaginabile e grandissimo: questo imperversare dei social e del virtuale ci sta spingendo ad essere più sociali nel reale, ovvero quando potremo riaprire la porta di casa finalmente parleremo con il vicino di pianerottolo, che ‘prima’ non conoscevamo neanche. In fondo siamo fortunati. Non tutti i virus vengono per nuocere. Adesso comunque mi vado a vedere il tutorial per gestire la ricrescita fai da te.

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