Schermi d’estate

Purtroppamente trattasi di mancanza di riguardo. Intendo dire: perchè? Perchè tutte le trasmissioni televisive a fine maggio, massimo inizio giugno, terminano e ciaone proprio? E fra l’altro ci dobbiamo sorbire tutte le ultime puntate con i conduttori che piangono, gli autori che applaudono e fanno invasione di campo, il pubblico in piedi che fa la ola, i cameramen che alternano smorfiacce ai saluti. Insomma, buone vacanze e ci rivediamo in autunno. Ma precisamente buone vacanze a chi? Alla maggioranza delle persone che comunque fino ad agosto non vanno in ferie e poi si fanno 2 settimane, tre se va di lusso, di vacanza? Agli studenti universitari che hanno appelli fino a fine luglio per poi ricominciare gli esami a inizio settembre (quindi anche agosto si passa sui libri)? Agli anziani, che in ferie non ci vanno proprio e restano soli nelle città desolate? Non parliamo dei disoccupati.

Insomma, dai primi di giugno ogni anno in tv è una morìa: i palinsesti cambiano, o meglio si svuotano, e chi c’è (in casa) c’è. Peggio per lui o per lei. Chiudono i rotocalchi quotidiani: oppure, minimo, cambiano orari e conduttori. A maggio, diciamolo, terminano i programmi più interessanti, come quelli di attualità politica, e a giugno inizia un susseguirsi, senza soluzione di continuità, di repliche di documentari (è il trionfo di Piero Angela ringiovanito di decenni, oppure di puntate del National Geographic sul fantastico mondo delle bisce, delle mantidi religiose e delle formiche), di fiction (vabbè, Garko passi…), di film  (la Principessa Sissi il 15 agosto su Rai Uno è LA certezza). Ora, io capisco e sono d’accordissimo sul fatto che presentatori e redazioni abbiano bisogno di riposo e di ferie, mancherebbe. Ma noi, utenti comuni, che il canone comunque lo paghiamo tutto l’anno, meriteremmo credo qualche attenzione in più, anche perchè i tempi sono cambiati e nessunissimo va più ‘in villeggiatura’ da giugno a settembre (quello era ai tempi di “Vestivamo alla marinara”,  e comunque già lo facevano solo pochi eletti). Insomma, permettetemi un appello: d’estate non abbandonate MAI, DICO MAI i cani, ma non abbandonate neanche il povero telespettatore.

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