Election #umarell

 

Ora. Incrociamo due dati: il primo deriva dalla notizia che il termine umarell è entrato nel dizionario Zingarelli 2021 (con la definizione “Pensionato che si aggira, per lo più con le mani dietro la schiena, presso i cantieri di lavoro, controllando, facendo domande, dando suggerimenti o criticando le attività che vi si svolgono”; il secondo dato, deriva dall’insediamento (ewwiwa) di Biden, ma non si tratta di una notizia legata al Presidente, né alle performances di Lady Gaga, né di Jlo né della poetessa fanciulla (a star is born) Amanda Gorman (tutte da standing ovation), bensì da Bernie Sanders, o meglio dall’ensemble senatore del Vermont + guanti. Sanders, l’ultimo democratico ad arrendersi nella corsa alle primarie contro Biden, è arrivato tra i primi ospiti a Capitol Hill, in una Washington sferzata dal gelo, indossando un parka – mentre tutti erano formalmente vestiti a festa, incravattati e intirizziti nei loro cappottini smilzi – ma soprattutto un paio di guanti di lana “old style” (a scacchi bianchi, neri e marrone) che non sono passati inosservati. Bernie insomma, con il suo outfit da perfetto figlio dei fiori 50 anni dopo, è andato a sedersi ed è lì rimasto per tutta la cerimonia, con mascherina e muffole incrociate. Questa immagine ha fatto il giro del web, diventando virale sui social, l’hashtag #berniememe è diventato in poche ore trend topic a livello mondiale, con fotomontaggi dove il Bernie appare seduto ovunque: accanto a Batman nella Batmobile, al bancone del bar con il Grande Lebowski, su un divano con le protagoniste di Sex and the City, persino alla mensa fra gli Apostoli nel Cenacolo di Leonardo.

Anche le muffole hanno avuto il loro momento di gloria, e con il loro l’hashtag #BerniesMittens, sono diventate il nuovo simbolo dell’ambientalismo: infatti sono fatte a mano in lana e plastica riciclata, realizzate da un’insegnante, Jen Ellis, che li aveva regalate a Sanders per consolarlo dalla sua sconfitta in campagna elettorale (per chi fosse interessato, guardate l’account Instagram di Jen, che fino ad ora li ha fatti su ordinazione e regalati agli amici, ma secondo me adesso ci scappa il business).

Ecco, incrociando i dati (o unendo i puntini) direi che Bernie Sanders è l’esempio più contemporaneo e attuale di umarell che guarda i lavori, in questo caso dell’insediamento del nuovo presidente degli Stati Uniti d’America. Con una mission peraltro internazionale: far ridere tutti. E se tutti abbiamo ancora questa forza di ridere, di ironizzare, di scherzare, sono convinta che tutti ce la faremo. Inoltre, dopo aver assistito al momento in cui dei fantastici signori hanno scalato e occupato il Campidoglio, ci voleva proprio nello stesso luogo una figura di umarell muffoloso USA doc che ci facesse fare una sana risata (che seppellirà sciamani ecc).

Agli umarell italiani – nobilitati dallo Zingarelli e anche dal Times, che ha ripreso la voce del dizionario per farne anche un articolo – direi che ci mancano tanto: ci manca vederli accanto ai lavori, a criticare e a commentare e a borbottare con le mani incrociate dietro la schiena. Però fra qualche mese ci potranno tornare, a vedere i lavori, a discutere fra di loro e a  battibeccare con gli operai. Nel frattempo vediamoci tutti i meme di Bernie Sanders, simbolo globale di tutti gli umarell in era covid.

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